condividi
Lo sviluppo dell’Alta Velocità lungo la dorsale Adriatica, ma ancor prima un intervento per la velocizzazione e il miglioramento dei servizi di trasporto ferroviario lungo questa tratta strategica per unire il Sud con il resto del Paese, potrebbe diventare un argomento centrale nei programmi futuri del governo. Con la prospettiva che questo intervento vada oltre il Pnrr. La Ministra per il Sud Mara Carfagna, nel corso di un incontro avvenuto oggi, ha raccolto le istanza esposte da delegazione della Fondazione “L’isola che non c’è” composta dal Rettore della Università Lum, Antonello Garzoni, dal direttore dello IAMB CIHEAM, Maurizio Raeli, e dal giornalista e presidente onorario della Fondazione “L’isola che non c’è” Franco Giuliano.
La ministra ha preso atto delle argomentazioni proposte dalla Fondazione, circa l’importanza dal punto di vista economico e sociale di un miglioramento delle infrastrutture ferroviarie da Bologna a Lecce e sulle ricadute che questo può apportare anche sul piano ambientale.
Il Rettore Garzoni, da parte sua, ha rappresentato alla ministra “l’importanza di un sistema dei trasporti efficiente per il rilancio dell’economia del mezzogiorno”.
Il rettore Garzoni ha inoltre illustrato alla Carfagna il progetto dell’incubatore delle eccellenze del Mezzogiorno che vede coinvolte le Università della Puglia, Basilicata e Molise. Argomento questo sul quale si organizzerà un ulteriore approfondimento.
Il direttore Raeli ha sottolineato la centralità del Mezzogiorno nel Mediterraneo, illustrando le potenzialità di attrazione di studenti e professionisti dei paesi del nord Africa, dei Balcani e del medio oriente in un Sud più connesso al Centro-Nord Italia.
All’incontro con la ministra era presente inoltre il capo di Gabinetto del ministero, avv. Giacomo Aiello, al quale la ministra ha affidato il compito di verificare insieme a Rfi il piano degli investimenti sulla dorsale Adriatica. A questo proposito Giuliano nel suggerire l’ipotesi di costituire una cabina di regia tra i vari ministeri per valutare interventi coordinati sulla linea, ha auspicato di applicare l’ “AV Bonus”. Un intervento di breve/medio periodo, con l’obiettivo di migliorare il servizio ferroviario tra le città ad oggi non direttamente servite dalla rete AV. Invero un incentivo da parte dello Stato destinato ai fornitori del servizio ferroviario per migliorare la qualità del servizio ed attrarre maggiore domanda di mobilità a discapito di altre modalità di trasporto meno sostenibili. L’incentivo potrebbe essere previsto per i collegamenti ferroviari ad oggi più svantaggiati, possibili beneficiari dell’incentivo che potrebbe essere messo a gara.
Giuliano ha altresì chiesto alla ministra Carfagna di sollecitare la pubblicazione della decisione della Commissione Via-Vas da parte del ministero della transizione ecologica (ex ministero dell’ambiente), riguardo al raddoppio Termoli-Lesina, che giace da oltre un mese (il 26 marzo scorso) nei cassetti del ministero.
Su questo la ministra ha chiesto agli Uffici di verificare.
La ministra non ha escluso ci possa presto essere un altro incontro con la Fondazione. All’incontro era presente, ospite della ministra, il parlamentare di Forza Italia, Mauro D’Attis. Nelle prossime ore la Fondazione incontrerà il presidente dell’Autority dei Trasporti Nicola Zaccheo per proporre una riduzione del pedaggio lungo la tratta Adriatica, così da consentire una reale apertura al mercato.