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“La giurisprudenza è una conoscenza di cose umane, divine, la scienza del giusto e dell’ingiusto” diceva uno dei giuristi latini più famosi, Ulpiano, e non sbagliava. La Giurisprudenza è un ambito di studi all’apparenza settoriale e specifico che si focalizza sulle leggi, ma che in realtà consente agli studenti della materia di acquisire competenze trasversali, fissando concetti culturali e apprendendo tecniche di arte oratoria che servono in qualsiasi ambito dell’esistenza.
Eppure, l’annosa domanda che attanaglia molti studenti in giurisprudenza è la seguente: cosa fare dopo giurisprudenza? Quali sono gli sbocchi lavorativi di giurisprudenza? Spesso si visualizza lo svolgimento della professione di avvocato, di tipo penale o civile, come unica soluzione dopo la laurea in legge. Invece il ventaglio di lavori da fare con la laurea in giurisprudenza è davvero ampio!
Gli sbocchi occupazionali di giurisprudenza sono davvero tanti, in virtù della grande formazione che offre il corso di laurea in giurisprudenza. Scopriamo nel dettaglio quali sono i dieci sbocchi lavorativi per un laureato in giurisprudenza nel 2024.
Un lavoro dopo giurisprudenza è quello dell’avvocato d’affari, conosciuto anche come avvocato d’impresa o business lawyer. È una figura professionale molto ambita dalle grandi aziende: laureato in giurisprudenza, ha competenze sia giuridiche che economiche e detiene soft skills manageriali che gli permettono di gestire fusioni aziendali, affari internazionali, trattative, stesura di contratti, valutazione di operazioni finanziarie strutturate e risoluzione di contenziosi su svariati livelli. Per approfondire le mansioni di questo ruolo, leggi il nostro articolo che spiega nel dettaglio chi è l’avvocato d’affari!
Diventare notaio è un’opzione da considerare tra i tanti sbocchi professionali di giurisprudenza, specialmente per coloro i quali desiderino specializzarsi nel diritto fiscale, societario e tributario. Per diventare notaio occorre superare un rigido concorso di abilitazione, il cui passaggio permetterà di svolgere la professione notarile per tutelare gli atti dei suoi assistiti, ossia compravendite, permute, mutui e, chiaramente, le ultime volontà con lascito di successione. Il notaio è prima di tutto una persona di comprovata fiducia e rigore morale, poiché si ritrova a dover gestire un rapporto tra due o più parti cercando una risoluzione privata nelle varie trattazioni, senza il coinvolgimento degli istituti giudiziari.
Il magistrato è una figura forense che lavora per conto dello Stato ed è investito di poteri giudiziari. Diventare magistrato è un sogno di tanti giovani studenti ed è ambitissimo tra i lavori da fare dopo giurisprudenza, specialmente per l’ideale evocativo di rappresentare lo stato italiano e la giustizia. Per diventare magistrati occorre superare il concorso specifico, che richiede come requisito di ammissione un proseguimento del ciclo di studi dopo la laurea in legge, fatto di tre potenziali percorsi differenti:
Dopo il concorso, qualora l’esito fosse positivo, l’aspirante magistrato dovrà effettuare un tirocinio in tale ruolo per almeno 18 mesi e solo successivamente si verrà valutati da apposita commissione che abiliterà al ruolo effettivo.
Hai sempre desiderato viaggiare e confrontarti con realtà diverse? Allora uno dei lavori con laurea in giurisprudenza che ti permetterà di fare tutto questo è la carriera da agente diplomatico. Un ruolo delicato, in cui è imprescindibile avere competenze giuridiche ed economiche ma soprattutto occorre conoscere alla perfezione almeno due lingue estere, per poter rappresentare al meglio il proprio Paese nei confronti di altri Stati. Per diventare diplomatico bisogna superare il concorso pubblico bandito dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale (MAECI), al quale seguirà un iter lavorativo basato sulle necessità del Ministero.
Una delle figure meno conosciute tra gli sbocchi lavorativi in giurisprudenza, il Data Protection Officer, o Responsabile della Protezione Dati, svolge un ruolo decisivo nella società contemporanea: deve tutelare e garantire il rispetto della privacy e dei dati individuali che vengono detenuti dalle aziende, siano esse operanti nella GDO, nella finanza o nella sanità. Con l’espansione del digitale, il trattamento dei dati sensibili è diventata una tematica sempre più complessa da gestire, per questo il DPO, imprescindibilmente formatosi in giurisprudenza con specializzazione sulle leggi della privacy, deve affiancare le realtà che raccolgono dati sensibili per far sì che vengano conservati nel modo appropriato e per fungere anche da intermediari con le autorità giudiziarie del settore.
Sapevi che puoi ricoprire ruoli gerarchici molto alti nelle forze dell’ordine, grazie alla laurea in legge? Uno degli sbocchi professionali giurisprudenza è intraprendere la carriera in Polizia, nei Carabinieri o nella Guardia di Finanza. Previo superamento di un concorso pubblico, potrai diventare commissario di polizia, ufficiale della Guardia di Finanza o tenente dell’arma dei Carabinieri. Ruoli decisionali che richiedono profonda conoscenza della materia giuridica e una gran dose di comprensione della realtà.
Il mercato del lavoro è sempre più complicato da gestire in termini burocratici. Per questo motivo una mansione molto ricercata dalle aziende è quella del consulente del lavoro, una figura professionale che opera nell’ambito giuslavorista e si occupa di gestire, in ambito amministrativo, economico e legale, tutti gli aspetti contrattualistici dei lavoratori di un’azienda.
Buste paga, confronti con l’INPS, cessazione dei rapporti di lavoro: tutto passa dalle mani dei consulenti del lavoro. Per diventare consulente del lavoro la laurea in giurisprudenza è chiaramente la base fondante, ma serve anche preparare l’esame di stato per iscriversi all’Albo Professionale dei Consulenti del Lavoro e soprattutto occorre mantenere sempre un focus sulla formazione, che nel mercato del lavoro è cruciale per restare aggiornati sulle normative.
Il giurista d’impresa, che rientra nel novero dei lavori del futuro, è un professionista legale che offre consulenze alle imprese in ambito giuridico, occupandosi di definire operazioni legali, commerciali e tributarie, sempre tutelando gli interessi giuridici dell’azienda che lo ha assunto e fungendo da tramite con le istituzioni di riferimento in eventuali contenziosi. Si tratta di uno degli sbocchi lavorativi con la laurea in giurisprudenza più battuti negli ultimi anni, perché consente agli amanti del diritto di svolgere una professione giuridica con i vantaggi di essere assunto come lavoratore dipendente di una grande azienda.
I concorsi per laureati in giurisprudenza sono tantissimi e molti afferiscono al mondo impiegatizio nella Pubblica Amministrazione e non solo. I laureati che vogliano intraprendere questo percorso hanno una variegata possibilità di scegliere il ruolo che più aderisce alle proprie competenze e possibilità. Gli enti pubblici per cui lavorare sono tantissimi: INPS, Agenzia delle Entrate, Banca d’Italia, Regioni, Comuni, Aziende Sanitarie Locali, Camere di Commercio, Università Statali, Avvocatura dello Stato. Per avviare al meglio uno di questi sbocchi lavorativi di giurisprudenza, si consiglia di controllare costantemente la sezione “Concorsi ed Esami” della Gazzetta Ufficiale.
C’è una naturale predisposizione alla divulgazione del sapere, a volte. Per questo, una risposta alla domanda cosa fare dopo la laurea in giurisprudenza può essere l’insegnamento. Infatti, le scienze giuridiche permettono l’accesso ai concorsi pertinenti alla classe A-46 che copre le materie di diritto ed economia, economia politica, diritto e legislazione turistica, diritto e pratica commerciale e tante altre materie correlate. Per insegnare è necessario aver incluso nel proprio piano di studi di giurisprudenza gli esami di economia politica, economia aziendale, politica economica e statistica.
Secondo uno studio ANPAL in associazione con Unioncamere sul fabbisogno occupazionale a medio termine delle aziende, entro il 2025 ci sarà una richiesta di oltre 12mila posti di lavoro per i laureati in giurisprudenza, con uno stipendio medio che oscilla tra i 29mila e i 44mila euro annui a seconda della posizione ricoperta.
All’Università LUM offriamo un corso di studi in legge strutturato per offrire le migliori fondamenta e abilità per consentire ai laureati di affrontare nella maniera più brillante possibile il mondo del lavoro.
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