condividi
Nel vasto panorama delle professioni sanitarie l’odontoiatra di certo si distingue per la fondamentale importanza che ricopre nell’ambito della salute e del benessere della bocca.
Sapere di cosa si occupa nello specifico, quali sono le sue competenze e in che modo è possibile rivestire questa professione aiuta a comprendere meglio questa figura e cosa lo distingue rispetto ad altri specialisti in campo medico come, per esempio, il dentista.
Le competenze di un odontoiatra vanno oltre l’esecuzione di specifici trattamenti, in quanto riguardano più ambiti: dalla diagnosi di un problema alla sua risoluzione, dalla prevenzione di futuri danni alla proposta delle migliori cure per ciascun specifico disturbo.
Queste attività sono tutte importanti e in quanto tali devono essere svolte esclusivamente da professionisti capaci di unire le proprie conoscenze teoriche e pratiche a una forte empatia nei confronti del paziente.
Il medico odontoiatra svolge, infatti, un lavoro che richiede un contatto diretto con persone che necessitano non solo di essere curate, ma anche supportate. Tra le sue competenze rientra anche la capacità di saper spiegare efficacemente al paziente le criticità in atto e la presentazione a questo delle migliori soluzioni di cura.
In questo articolo capiremo meglio chi è l’odontoiatra, cosa fa, le sue mansioni e competenze, nonché le differenze tra dentista e odontoiatra.
Vedremo inoltre come diventare odontoiatra e dunque quale percorso di studi è necessario intraprendere per poter svolgere questa professione medica.
L’odontoiatra, più comunemente conosciuto come dentista, è uno specialista che opera con i propri pazienti con il fine di curare e prevenire disturbi che possono comparire a denti, gengive, tessuti e altre parti importanti quanto delicate della bocca.
Se a questo punto ti stai chiedendo se l’odontoiatra è un medico, la risposta è sì! Si tratta di un professionista che si dedica nello specifico alla diagnosi e alla risoluzione di un problema orale con interventi o cure specifiche, venendo incontro alle esigenze del paziente e affiancandolo con professionalità, competenza ed empatia durante tutto il percorso necessario.
Il suo lavoro consiste nel capire e risolvere le criticità mediante l’esecuzione di specifiche cure e trattamenti, ma anche nel supportare il paziente, prendendo attentamente in considerazione la situazione, caso per caso.
L’odontoiatra perciò ha un ruolo attivo non solo nel curare il problema, ma anche nel far capire al paziente l’importanza del prendersi cura del proprio sorriso con controlli periodici, pulizia e quanto altro possa essere utile a salvaguardare la salute e la bellezza della propria bocca.
Inoltre, tra le sue competenze rientra anche la capacità di saper lavorare in team e dunque coordinarsi con i propri collaboratori, specie se lavora in uno studio privato dove tutto deve funzionare alla perfezione, dall’organizzazione alla comunicazione interna ed esterna.
Ora che abbiamo capito chi è questo professionista, vediamo cosa può fare un odontoiatra.
La professione da odontoiatra prevede una serie di mansioni che riguardano nello specifico la prevenzione, le cure e le terapie previste per tutte le malattie congenite o acquisite che possono presentarsi a denti, bocca, gengive, ossa mascellari, articolazioni temporo-mandibolari e ai loro tessuti.
Il suo intervento si rivela fondamentale in molte situazioni, ad esempio quando sono presenti accumuli di tartaro che possono comportare problemi alle gengive, i denti presentano antiestetiche macchie o il paziente avverte fastidiosi o addirittura dolorosi problemi di masticazione o di bruxismo.
L’odontoiatra non solo agisce nel momento in cui è necessario intervenire con una cura ma, come già accennato, ricopre anche un ruolo strategico per quanto riguarda la prevenzione. Suo è il compito di informare il paziente circa le tecniche e le sane pratiche da adottare, nel proprio caso specifico, per mantenere in salute denti e bocca.
Il dentista, infine, svolge un ruolo importante come supporto ad altri specialisti nei casi in cui ci si trova a diagnosticare patologie anche di grave entità, come la leucemia e il diabete.
Dunque, quali attività specifiche svolge un odontoiatra?
Per capire meglio questa professione, scopriamo più nel dettaglio cosa fa un odontoiatra per i propri pazienti:
Oltre alle conoscenze specifiche in campo medico e scientifico e alle capacità operative e tecniche, un odontoiatra svolge un ruolo importante nel rapporto con il proprio paziente. Serve infatti empatia e sensibilità per comprendere esigenze e preoccupazioni e operare così al meglio, rendendo più sereno il percorso di cura e creando una fidelizzazione che può durare nel tempo.
Dentista e odontoiatra possono svolgere con i pazienti una serie di attività come eseguire visite di controllo, prescrivere terapie, estrarre denti, operare con interventi specifici, fissare apparecchi, curare carie e progettare interventi di implantologia.
Sebbene dal punto di vista delle mansioni i termini possano risultare sinonimi, la sottile differenza tra odontoiatra e dentista sta nei loro studi.
Odontoiatra e dentista sono infatti entrambe figure mediche che si occupano del sorriso dei propri pazienti, con la particolarità però di aver seguito un diverso percorso formativo. L’odontoiatra ha conseguito una Laurea in Odontoiatria e Protesi Dentaria, mentre il dentista dispone di una Laurea in Medicina e Chirurgia e di una successiva specializzazione in Odontostomatologia.
Compresa questa sottile differenza, scopriamo ora più nel dettaglio come diventare odontoiatra attraverso una formazione specifica.
Per diventare odontoiatra il primo step da seguire è quello di conseguire una Laurea Magistrale in Odontoiatria e Protesi Dentaria, dalla durata complessiva di 6 anni.
Le materie che si studiano durante tale percorso di studi sono suddivise nei primi 5 anni, poiché nell’ultimo è previsto un periodo di tirocinio pratico-valutativo presso una struttura universitaria o appartenente al Servizio Sanitario Nazionale.
Quali materie sono presenti nel piano di studi di Odontoiatria?
Nel primo anno si affrontano corsi per acquisire conoscenze nel campo dell’istologia e dell’anatomia, della fisica applicata, della chimica medica, della biologia e della genetica.
Dal secondo anno in poi si vanno a trattare materie più specifiche come i principi di odontoiatria, per poi proseguire dal terzo anno in poi con argomenti sempre più specializzanti. Tra gli esami da sostenere è dunque possibile trovare Odontoiatria Conservativa, Materiali Dentari, Patologia Odontostomatologica, Discipline Odontostomatologiche, Odontoiatria Pediatrica e Ortodonzia, Patologia e Terapia Maxillo Facciale, Ortodonzia e Gnatologia, Implantologia.
L’ultimo anno di corso prevede un periodo di tirocinio pratico valutativo in cui lo studente può acquisire i 30 crediti universitari necessari, attraverso lo svolgimento di attività come primo operatore sotto il controllo di un docente-tutore.
Lo studente può acquisire i crediti relativi al tirocinio durante il sesto anno di corso, come appena illustrato, ma può anche pensare di anticiparne il 30% al quinto anno.
Terminato il tirocinio professionalizzante di Odontoiatria lo studente, secondo quanto previsto dal Mur, deve sostenere un esame finale che consiste in una prova pratica utile, in cui delle commissioni giudicatrici valutano le competenze professionali acquisite durante il periodo di tirocinio. Ciò consente di accertare il livello di preparazione tecnica dello studente e l’idoneità a sostenere la discussione della tesi di laurea.
Sia il tirocinio che l’esame finale per la laurea abilitante alla professione di odontoiatra sono disciplinati dal decreto n. 653 del 5 luglio 2022.
Dall’anno accademico 2023/2024, non è più necessario superare l’Esame di Stato post-lauream per conseguire l’abilitazione alla professione di odontoiatra. La legge approvata dal Senato consente infatti di esercitare il lavoro di odontoiatra immediatamente dopo il conseguimento della laurea. Dopo il percorso accademico previsto un laureato in Odontoiatria può scegliere di approfondire le proprie conoscenze con una delle seguenti specializzazioni:
Oltre alle specializzazioni di Odontoiatria appena elencate, esistono anche dei corsi di perfezionamento e dei master appositi per conseguire il titolo di:
A tal proposito, è interessante quanto emerso da un’indagine condotta da Almalaurea nel 2022. Secondo i dati raccolti l’81% dei neolaureati in Odontoiatria ha dichiarato di voler proseguire gli studi: il 39,6% frequentando una Scuola di Specializzazione post laurea, il 21,7% un master, il 9,7% un altro master o un corso di perfezionamento.
Cosa fa un odontoiatra dopo la Laurea e dopo aver ottenuto specializzazioni e titoli? Quali sono gli sbocchi professionali consentiti a quanti possiedono questo titolo di studio?
Le possibilità occupazionali sono molteplici: l’odontoiatra può scegliere di svolgere la libera professione e dunque aprire uno studio privato o lavorare presso studi associati, così come operare in un ospedale del Sistema Sanitario Nazionale (SSN) o in una clinica privata. Può anche svolgere attività di carattere dirigenziale di I e II livello presso l’SSN, oppure optare per la carriera di docente o ricercatore presso un’università.
La Laurea in Odontoiatria figura tra i primi posti per opportunità offerte e retribuzioni. Il tasso di occupazione della Laurea in Odontoiatria, a un anno dal titolo, è pari al 75,4% tra i laureati di primo livello e al 77,1% tra quelli di secondo livello.
Chi viene assunto a un anno dalla Laurea per il 75% svolge lavoro autonomo e un 3,8% ha un contratto a tempo indeterminato. Inoltre il 93% lavora nel privato e solo un 6,8% nel pubblico.
A 5 anni dal conseguimento del titolo di studio, il tasso di occupazione sale al 93% (93,8% per gli uomini, 91,9% per le donne). La tipologia di lavoro prevalente è quella autonoma, per l’82,9%, mentre quella dipendente è del 5,5%.
Un’altra domanda che può sorgere riguarda lo stipendio dell’odontoiatra: quanto guadagna questa figura medica?
In media, si possono quantificare in circa €220.000 annui i ricavi di un odontoiatra con un proprio studio. In ogni caso, una risposta univoca non si può dare poiché la RAL dipende da diversi fattori. Se, ad esempio, un odontoiatra pratica la libera professione, con un proprio studio, percepirà dei guadagni diversi rispetto a uno che lavora in una clinica con professionisti associati.
Possiamo dire che la retribuzione si può aggirare intorno ai €3.000 al mese se si lavora all’interno di un’azienda sanitaria, proprio come avviene per altre professioni mediche in simili strutture. In questi casi a fare la differenza è anche il livello di anzianità e la specializzazione.
Chi ha un proprio studio può arrivare a percepire guadagni più alti, anche se molto dipende dal numero di clienti e dal prestigio, fattore che solitamente si consolida con il tempo. Inoltre si deve tenere conto delle spese che comporta l’affitto o l’acquisto degli spazi dove realizzare lo studio, l’attrezzatura tecnologica e medica con relativa manutenzione e naturalmente i costi dei collaboratori.
Come abbiamo visto la formazione odontoiatrica prevede un percorso di studi rigoroso e ben definito.
Chi lo intraprende deve essere consapevole dell’impegno che comporta, così come delle possibilità che un tale titolo può offrire una volta conseguito.
Dove studiare odontoiatria in Italia? Dall’anno accademico 2024/2025 anche l’Università LUM integrerà nei propri piani di studio il corso di Laurea in Odontoiatria e Protesi Dentaria.
Un nuovo percorso universitario progettato coerentemente con la mission di LUM, che fin dalla sua fondazione mira a formare le nuove generazioni con percorsi di qualità che permettono a studenti e studentesse di proporsi sul mercato del lavoro ed essere competitivi a livello globale.
Una nuova sfida per l’Università LUM Giuseppe Degennaro, una nuova opportunità per chi sogna di diventare odontoiatra, anche con uno sguardo alle lauree più richieste in futuro e alla crescente domanda di competenze specializzate in ambito medico.