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La figura dell’avvocato rappresenta uno degli sbocchi lavorativi più diffusi della carriera in giurisprudenza, grazie al prestigio, agli svariati campi di impiego e alle opportunità di guadagno offerte da questa professione legale. Il diritto si evolve insieme al mondo che cambia e sono proprio le declinazioni della società moderna tecnologica e globale, con l’emergere di settori sempre nuovi, a esprimere una richiesta di figure professionali specialistiche in grado di affrontare le nuove frontiere del diritto.
Come diventare avvocato a seconda degli ambiti di impiego e delle proprie aspirazioni di carriera? Cosa studiare, quali requisiti servono e come funziona l’Esame di Stato da avvocato per ottenere l’abilitazione forense? Ecco la guida completa firmata Università LUM!
L’avvocato è un professionista del diritto che si occupa di interpretare le norme giuridiche nazionali e internazionali per fornire consulenza ai propri clienti, che possono essere imprese, cittadini, enti e organizzazioni. Questi può intervenire in difesa e patrocinio di fronte a un giudice o arbitro (attività giudiziale) oppure essere coinvolto in tutte le operatività che avvengono senza bisogno del ricorso in tribunale (attività stragiudiziale).
La figura dell’avvocato è quindi essenziale per il funzionamento della giustizia e per la tutela dei diritti dei cittadini. Può lavorare come libero professionista presso uno studio legale singolo o associato, ma anche all’interno delle imprese, dove si occupa di tutelare gli interessi dell’azienda e di gestirne con professionalità i rischi di tipo legale. Non mancano opportunità di impiego anche presso gli enti pubblici, previo superamento di specifici concorsi, nonché presso enti locali, organizzazioni senza scopo di lucro, governi, tribunali e università.
Un avvocato deve sempre rispettare gli standard etici che la professione forense richiede, quali l’integrità, l’imparzialità e la diligenza. Questo significa agire sempre in difesa del proprio assistito, evitando conflitti di interesse e rispettando i principi di giustizia, equità e segretezza. Vediamo più nel dettaglio cosa fa un avvocato:
Un buon avvocato deve conoscere le tecniche di ricerca giurisprudenziale e di argomentazione giuridica ed essere in grado di applicare correttamente le procedure giuridico-legali. Ecco le principali conoscenze e competenze professionali necessarie per diventare un avvocato di successo:
A queste competenze si aggiungono forti doti retoriche, di comunicazione scritta e orale e di persuasione, unite a un forte controllo emotivo e alla capacità di concentrazione anche sotto pressione.
Quella di diventare avvocato è una scelta che richiede un investimento di tempo di almeno sei o sette anni, in quanto ai cinque anni necessari per il conseguimento della Laurea in Giurisprudenza si aggiungono i 18 mesi del praticantato forense, con conseguente preparazione per sostenere l’esame d’ingresso all’Albo degli Avvocati.
Scopriamo insieme ogni singolo step previsto dal percorso per diventare avvocato e conosciamo tutti i requisiti necessari per chiunque voglia ambire a questa prestigiosa carriera.
Se ti stai chiedendo cosa bisogna studiare per diventare avvocato, la risposta è solo una: il primo, imprescindibile, requisito è quello di iscriversi a un Corso di Laurea Magistrale a Ciclo Unico in Giurisprudenza oppure di conseguire un doppio titolo nella formula 3+2 (Laurea Triennale in Giurisprudenza e Specialistica).
L’Università LUM offre un indirizzo di formazione specifico che fornisce le conoscenze giuridiche indispensabili per l’avvio alla professione legale di avvocato e l’impiego presso istituzioni, amministrazioni pubbliche e imprese pubbliche o private. Ecco alcune delle materie caratterizzanti il percorso:
LEGGI IL PIANO DI STUDI DELLA LAUREA MAGISTRALE IN GIURISPRUDENZA
L’offerta formativa del nostro piano di studi è fortemente incentrata su temi quali diritto, innovazione e impresa, che caratterizzano trasversalmente le dinamiche economiche, imprenditoriali, scientifiche e sociali contemporanee. Nel percorso di laurea magistrale è prevista anche l’opportunità di conseguire un double degree presso l’Indiana University, attraverso un programma di studio integrato mirato al conseguimento di una doppia laurea in Giurisprudenza.
Per diventare avvocato dopo la Laurea in Giurisprudenza è necessario sostenere 18 mesi di praticantato presso lo studio di un avvocato abilitato da almeno 5 anni ed essere iscritti al registro speciale dei praticanti tenuto presso il Consiglio dell’Ordine di riferimento. La pratica forense, o pratica da avvocato, è un tirocinio formativo obbligatorio che un laureato in Giurisprudenza è tenuto a sostenere per acquisire le competenze teoriche e pratiche necessarie per l’esercizio della professione, nonché per conoscere i princìpi etici e le regole deontologiche professionali, assistendo anche alle udienze civili e penali. La frequenza minima è di 20 ore settimanali.
Nell’ordinamento italiano il praticantato forense è disciplinato dal Regolamento relativo alla pratica forense per l’ammissione all’esame di avvocato, il quale prevede che la pratica forense debba essere svolta con assiduità, diligenza, dignità, lealtà e riservatezza, presso uno studio e sotto il controllo di un procuratore legale. Contestualmente alla pratica legale, il tirocinante deve seguire dei corsi di formazione professionalizzanti tenuti da ordini e associazioni forensi.
Esistono, in alternativa, delle opzioni per sostituire la pratica forense:
Conseguita la Laurea in Giurisprudenza e terminata la pratica forense, per ottenere l’abilitazione forense è obbligatorio il superamento dell’Esame di Stato per l’avvocatura. Ogni anno è indetta, con decreto del Ministro della Giustizia, una sessione di esami per l’iscrizione negli albi degli avvocati presso le sedi delle Corti di Appello italiane. L’esame di Stato 2024 per diventare avvocato consisterà in una doppia prova orale dal carattere teorico-pratico.
La prima prova dell’esame da avvocato è incentrata sulla soluzione di un caso pratico e, dal periodo post pandemico, sostituisce le tradizionali prove scritte. Lo svolgimento è orale e verte sulla discussione di un’applicazione pratica in una materia che viene scelta preventivamente dal candidato.
La seconda prova dell’esame di Stato da avvocato dura complessivamente tra i 45 e i 60 minuti a candidato e si svolge a circa 30 giorni di distanza dalla prima. È divisa in due parti: la discussione di brevi questioni inerenti cinque materie preselezionate dal candidato e l’esame della conoscenza dell’ordinamento forense, compreso dei diritti e doveri di un avvocato.
Una volta superato l’esame per diventare avvocato, sarà finalmente possibile procedere con il giuramento presso il Tribunale: tale momento celebrativo rappresenta per molti studenti, la realizzazione di un sogno lungo un’intera carriera universitaria! Da questo momento sarà possibile iscriversi al Consiglio dell’Ordine degli avvocati e alla Cassa nazionale di previdenza e assistenza forense. L’ultimo step? L’apertura della partita IVA!
Le branche del diritto interessano quasi tutti gli aspetti della vita economica, sociale e amministrativa di aziende, enti pubblici e cittadini e i tipi di avvocato in Italia dipendono dalla specializzazione negli studi intrapresi e dal ramo in cui si vuole lavorare. Stando a un decreto ufficiale del Ministero di Giustizia, un avvocato può conseguire il titolo di specialista in non più di due delle seguenti 13 specializzazioni:
A ognuna di queste specializzazioni afferiscono, a loro volta, degli indirizzi specifici ancor più settoriali, per ottenere una qualifica mirata per la propria area di interesse.
LAVORI DEL FUTURO: FIGURE PROFESSIONALI E LAUREE PIÙ RICHIESTE
Il percorso di studi da seguire per diventare un avvocato penalista non prevede un iter caratterizzante e segue tutti gli step visti finora, dal momento che non esiste un albo specifico per questo tipo di professionista. Sarà premura dell’aspirante avvocato penalista effettuare la pratica forense presso un avvocato esperto in diritto penale, in modo da potersi specializzare in questo settore e assistere in prima persona allo svolgimento di un processo penale e di tutte le dinamiche a esso correlate. È l’esperienza sul campo a fare la differenza se si vorrà diventare un penalista!
Il nuovo regime previsto dalla Legge Forense ha modificato i requisiti per l’iscrizione all’albo dei Cassazionisti. Oggi, per diventare un avvocato cassazionista è necessario essere iscritti all’albo degli avvocati da un minimo di 8 anni e aver frequentato un corso di formazione specifico presso la scuola Superiore dell’Avvocatura, con relativo esame finale propedeutico per l’iscrizione all’albo dei patrocinanti in Cassazione.
Al netto dell’esame finale, una seconda possibilità per diventare cassazionista è quella di essere iscritti all’albo degli avvocati da almeno 5 anni e di aver svolto una pratica forense di minimo 5 anni presso un avvocato che esercita regolarmente il patrocinio davanti alla Corte di Cassazione.
L’avvocato di Stato è un professionista dal grande prestigio che tutela gli interessi dello Stato e rappresenta, difende e assiste le amministrazioni pubbliche statali e locali nelle controversie legali. Per diventare avvocato di Stato è necessario disporre di una preparazione giuridica eccellente in materia di diritto penale, civile e amministrativo, dal momento che l’accesso alla professione si ottiene previo concorso pubblico. Tale concorso è bandito con un decreto dell’Avvocato Generale sulla Gazzetta Ufficiale, per un numero predeterminato di posti, e vi possono partecipare solo candidati che appartengono a specifiche categorie.
L’avvocato d’affari è una professione forense moderna e particolarmente richiesta nel mondo giuridico e imprenditoriale, grazie alle sue esclusive capacità di incrementare il valore economico e competitivo delle imprese per cui lavora. Sapevi che l’Università LUM offre un indirizzo di studi ad hoc per diventare un avvocato d’affari internazionale? Sebbene l’iter per conseguire questa professione sia lo stesso visto finora, esistono dei corsi studio specifici incentrati sulle materie professionalizzanti per operare nelle imprese. Dai un’occhiata qui!
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Lo stipendio di un avvocato varia sensibilmente in base all’area geografica in cui si lavora, all’età, al settore di impiego e all’esperienza maturata nel tempo: mediamente, un avvocato in Italia guadagna 37.000€ lordi all’anno, corrispondenti a circa 1.930€ netti al mese. Entrando più nel dettaglio, la retribuzione dell’avvocato può partire da una RAL minima di 26.000€, mentre nei casi di professionisti con grande esperienza lo stipendio massimo può anche superare i 150.000€ lordi all’anno (Fonte: Jobbydoo).